Approfondimenti tecnici

Attualmente la biodiversità e tutta l’umanità stanno pagando il prezzo per le attuali pratiche di consumo di carne da allevamenti intensivi.
È tempo che questi costi vengano pagati dai consumatori di carne attraverso un sistema che rafforzi il valore della biodiversità dei nostri paesaggi e ripristini i servizi ecosistemici che forniscono.
(Andrew M. Allen, Anouschka R. Hof – Environmental Science and Policy 97 (2019) 90–94)
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MEATigo è un progetto di SEAcoop STP, attivato sulla piattaforma pantaiES dedicata ai Servizi Ecosistemici compensativi.

È risaputo che la produzione di carne da allevamenti intensivi è tra le attività umane maggiormente responsabili dei mutamenti climatici in atto. Gli impatti sono diretti, originati dalla emissione di gas serra da parte degli erbivori, e indiretti, in quanto correlati alle estese superfici agricole destinate a monocolture per la produzione di alimenti zootecnici. Queste coltivazioni richiedono grandi quantità di acqua, fertilizzanti e agrofarmaci, deprimono la biodiversità e la qualità degli habitat interessati.

Al contrario, il consumo misurato di carne derivante da filiere di produzione che prevedono il pascolo e l’alimentazione con fieno proveniente da prati stabili polifiti, con minime integrazioni di altri alimenti, comporta importanti benefici ambientali. Nelle aree montane, l’allevamento contribuisce a mantenere il paesaggio storico e l’habitat dei pascoli e dei prati polifiti altrimenti destinati a scomparire a favore di boscaglie di invasione, con conseguente aumento dei rischi di incendi. In pianura, la permanenza di prati stabili contribuisce al mantenimento della biodiversità (un prato è costituito da decine di specie diverse), consente l’attività di insetti impollinatori e mette a disposizione siti di rifugio e riproduzione per uccelli e piccoli mammiferi.

Ormai molti solidi strumenti di stima economica consentono di attribuire un valore monetario alle diverse funzioni svolte dalla natura a beneficio dell’uomo (funzioni chiamate “servizi ecosistemici”), offrendo così la possibilità di consolidare una chiara percezione dei rischi e delle opportunità delle attività umane che si interfacciano con gli ecosistemi. La qualità degli habitat è uno dei servizi ecosistemici detti “di regolazione” ovvero è uno dei servizi, erogati dagli ecosistemi, che rendono possibile la vita nel nostro pianeta.

Partendo dalle precedenti considerazioni, il progetto MEATigo utilizza un algoritmo complesso per valutare la perdita di qualità degli habitat dovuta alle monocolture attivate per rifornire gli allevamenti intensivi, riportando al kg di carne consumata l’impatto determinato. Questo impatto è diversificato per i vari tipi di carne ed è “pesato” rispetto alla sostenibilità stimata delle filiere di produzione.

La variabilità delle soluzioni tecniche adottate da ciascun allevamento nonché alla non affidabile modalità con cui viene effettuata l’autoanalisi dei consumi di carne rendono il processo di calcolo soggetto ad inevitabili approssimazioni, tuttavia l’esperienza professionale e l’approfondita analisi della letteratura scientifica, rendono possibile giungere a risultati attendibili e, soprattutto utili, a raggiungere gli scopi del progetto.

Il progetto MEATigo si prefigge in sintesi i seguenti obbiettivi:
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  • sensibilizzare i consumatori rispetto alle criticità originate dal consumo di carne e quindi incentivare un approccio più consapevole al tema;
  • dimostrare che è tecnicamente possibile e che, con il progetto si è concretizzata la volontà, di valutare l’impatto e attivare interventi di compensazione adeguati;
  • offrire la possibilità a chi lo desidera di compensare il proprio impatto annuale dovuto al consumo di carne contribuendo alla ricostituzione degli habitat perduti durante il terribile incendio boschivo dell’autunno del 2017 in Valle Susa;
  • contribuire a riconoscere il ruolo attivo delle comunità locali nelle zone rurali nel mantenere efficienti gli ecosistemi retribuendole per questo loro imprescindibile ruolo.